In The Flesh
|Titolo originale: In The Flesh
Titoli alternativi: //
Anno: 2013
Stagioni: 2 (9 episodi per 60 min.)
Stato: cancellata
Genere: drammatico, love story, sovrannaturale, azione
Tendenza gay: tendenza bassa
Contenuti: contenuti impliciti
Nazione: UK
Lingua originale: inglese
Regista: Dominic Mitchell
Principali interpreti:
Luke Newberry: Kieren Walker
Emily Bevan: Amy Dyer
Harriet Cains: Jem Walker
David Walmsley: Rick Macey
Steve Evets: Bill Macey
Emmett Scanlan: Simon Monroe
Wunmi Mosaku: Maxine Martin
Kenneth Cranham: Oddie
Kevin Sutton: Gary Kendal
Stephen Thompson: Philip Wilson
In Italia:
Disponibilità: telefilm fansub
Sottotitoli: italiano
Fansub/Streaming:
ItaSA
Serie Tv Sub ITA
Storia:
La trama è impostata subito dopo un attacco di zombie nel villaggio immaginario di Roarton (Lancashire, Inghilterra). L’adolescente Kieren Walker, morto suicida, viene “ri-animato” insieme a migliaia di altre persone in precedenza zombie. Dopo un lungo periodo di riabilitazione e di farmaci, gli zombie vengono giudicati e, se idonei, rimandati indietro alle loro case e famiglie.
Trailer:
Questa serie non è solo una storia di zombies riabilitati. Gli zombies diventano metafora delle minoranze oppresse: attraverso il trattamento che opera la società di Roarton nei riguardi di questi non morti, si comprendono meccanismi malati della vera società attuale. Razzismo, Omofobia, Sessismo, Discriminazione, Stigma.
Hanno tutte origini comuni in un unica causa: l’ignoranza.
Questo meraviglioso, stupefacente, emozionale telefilm ha saputo condensare moltissimo in davvero poco tempo di messa in onda. Ti commuove, ti dona una ship canon che è di una bellezza unica, parla di malattia mentale con cognizione di causa, discretamente, senza stigmatizzare. Non mostra solo il punto di vista del malato ma è illuminante anche per chi è sul serio malato di depressione, stress post traumatico, borderline e nella vita di tutti i giorni non comprende il punto di vista di chi gli sta accanto.
E’ stato uno scempio che l’abbiano cancellata ma a qualcuno dava fastidio che la pansessualità del protagonista, Kieren (depresso, suicida, artista di talento, incapace di accettare sé stesso) fosse affrontata con naturalezza, senza che fosse il focus della storia, come normalmente succede con le storie eteronormative. Non sia mai che si possa dare una dimensione paritaria a quella considerata normale dell’eterosessualità, ad una sessualità non accettata dalla società bigotta in cui viviamo.
La consiglio di cuore, caldamente, con tutta me stessa perchè ridefinisce lo standard qualitativo delle serie TV, nonostante sia fatta con un budget ridotto ed effetti speciali risicati.
Ma davvero… non è questo il punto fondamentale della serie… assolutamente no.
Guardare per credere.
PS: perdonate i typoes… -____-